pubblichiamo, di seguito, la lettera di denuncia del SLC-CGIL ai vertici aziendali, relativa ad iniziative chiaramente lesive del diritto di sciopero.
Poste Italiane Spa
V.le Europa n. 175
00144 Roma
Dr. Paolo Faieta
R.U.O. R.I.
- E p.c. - Ing. Massimo Sarmi
Amministratore Delegato
Dr Claudio Picucci
R.U.
Da tutta Italia ci viene denunciato il fatto che con la retribuzione di settembre anche alle lavoratrici e ai lavoratori di Poste Italiane che hanno aderito nel corso del 2011 ad una qualsivoglia giornata di sciopero è stata sottratta la cifra di 140 euro, relativa al bonus presenza.
Si aggiunge dunque un ulteriore grave attacco ai diritti dei lavoratori perpetrato all’interno dell’azienda a rete più importante del paese.
Un attacco che non fa semplicemente il paio con quelli già denunciati nei confronti dei soggetti più deboli, quali ad esempio le lavoratrici in astensione obbligatoria per maternità o gli infortunati. Infatti, ad essere messo in discussione questa volta è il diritto allo sciopero, che ricordiamo essere sancito dall’art. 40 della Costituzione Italiana.
Per esercitarlo, le lavoratrici e i lavoratori “pagano” già con la mancata retribuzione della giornata lavorativa, a questa, Poste Italiane aggiunge un ulteriore penalizzazione.
Al di là delle illegittimità formali, che tra l’altro oggi si prefigurano anche attraverso un’applicazione retroattiva dell’accordo e una doppia decurtazione per la stessa motivazione, appare evidente che la questione assume un valore estremamente pericoloso dal punto di vista etico, politico e sociale.
Il ricatto economico non può rappresentare in nessuna circostanza un modello accettabile di gestione del dissenso o della protesta.
Confidiamo dunque in un immediato ripristino delle normali condizioni di applicazione delle norme e della Legge e chiediamo l’immediata restituzione delle somme illegittimamente trattenute.
La Segretaria Nazionale
Barbara Apuzzo