Oggi è stata straordinaria la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori postali allo sciopero generale indetto da SLC CGIL Slp CISL Failp- Cisal Sailp-Confsal e Ugl Comunicazioni.
In tutte le piazze italiane migliaia di lavoratrici e lavoratori hanno manifestato la propria contrarietà al progetto insensato di totale privatizzazione della più grande azienda di servizi del Paese.
Un progetto perseguito da questo Governo nonostante l'evidenza della totale antieconomicità della dismissione di azioni di Poste da parte dello Stato e l'evanescente e marginale contributo alla riduzione del debito pubblico conseguente alla vendita.
Lo stato rinuncia a sviluppare ulteriormente e a detenere il controllo di un'azienda sana, redditiva e strategica per il Paese: i lavoratori e le lavoratrici manifestano senza tentennamenti la loro ragionata e ragionevole contrarietà e chiedono il ritiro del Decreto della presidenza del consiglio dei ministri che dispone la privatizzazione.
E, nel farlo, chiedono contestualmente al management dell'azienda di dare gambe al piano industriale presentato due anni fa, che prevedeva investimenti e sviluppo anche del segmento logistico, efficienza nello svolgimento del servizio universale ed un rafforzamento del presidio del servizio postale nelle grandi aree metropolitane.
È ora infatti di ridare efficacia al servizio di distribuzione di pacchi e corrispondenza e di sfruttare le enormi potenzialità dell'infrastruttura materiale e delle competenze professionali che Poste ha.
Lo chiedono dalle piazze d'Italia lavoratrici e lavoratori che hanno ben chiara la vocazione industriale , di mercato ma anche sociale dell'azienda e non sono intenzionati a rassegnarsi al declino del servizio di distribuzione, alla contrazione costante del servizio universale ed alla sempre più spinta connotazione "bancaria" dell'azienda.
Lo sciopero generale è solo una tappa della lunga mobilitazione che coinvolge da mesi le lavoratrici ed i lavoratori.
Ora ci aspettiamo che le forze parlamentari che hanno ascoltato a Luglio le posizioni del sindacato contro la privatizzazione si riapproprino del ruolo di tutela del "patrimonio" pubblico e di garanti del diritto dei cittadini ad un servizio universale di eccellenza.
E parimenti ci aspettiamo che il management aziendale agisca coerentemente con le proposizioni del piano industriale e dimostri il dovuto rispetto per le lavoratrici ed i lavoratori che rappresentano un patrimonio di professionalità irrinunciabile per l'azienda.