"Poste Italiane, in adeguamento alle proprie linee di business, ha necessità di personale non solo per sviluppare la propria rete logistica, ma anche per garantire i servizi universali all’interno degli Uffici Postali", risponde così Nicola Di Ceglie, segretario nazionale Slc Cgil, alle affermazioni di Matteo Renzi nel corso della trasmissione Piazza Pulita.
"Il nostro convegno del 13 dicembre, alla presenza dei segretari Cgil Vincenzo Colla e Tania Scacchetti, ha messo in luce come sia cambiata la modalità di lavoro all’interno di questa azienda e quanto siano cambiate le condizioni di lavoro. Per questo, come sindacati, abbiamo ribadito la necessità di dare seguito al verbale sottoscritto in azienda lo scorso 30 novembre grazie a cui, attraverso 6000 assunzioni a tempo indeterminato, far fronte ai disagi che vivono quotidianamente i lavoratori in Poste Italiane."
"La carenza di personale rischia di minare qualsiasi Piano Industriale venga varato dal Cda - ricorda Di Ceglie - non mettendo i lavoratori nelle condizioni di perseguire quegli obiettivi di business individuati dall’azionista."
"Si rendono pertanto necessarie nuove assunzioni dal mercato esterno - conclude il sindacalista - partendo prima dai lavoratori che hanno già prestato servizio per Poste, con contratti a termine o attraverso aziende in appalto, che hanno pertanto acquisito quelle stesse professionalità di cui ora l'azienda ha bisogno.