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Venerdì 21 luglio dalle ore 20 e per tutta la notte, Ericsson ha inviato circa 200 mail certificate, nelle quali si comunicava il licenziamento.
Dopo aver constatato la debolezza del Governo nell’intraprendere la soluzione meno traumatica del ricorso agli ammortizzatori sociali, Ericsson si è finalmente sentita libera di procedere al taglio occupazionale.
Anche nelle modalità e nei tempi, non è andata per il sottile: alla vigilia delle ferie per qualcuno, in ferie per altri; in ora di cena o nella notte, mentre altri lo hanno saputo la mattina, aprendo lo smartphone o il PC; “consegna immediata dei beni e strumenti aziendali” recitava anche la lettera, senza telefono? Senza auto aziendale? E non finisce qui ! A settembre si replica, giusto appena tornati dalle ferie per chi le ha fatte!
Altre aziende si preparano a percorrere questa strada. Sì, oggi l’Italia è diventato il Paese in cui è più facile licenziare. Difficile, invece, ottenere gli ammortizzatori, troppi costi,troppi vincoli. La gravità di questi licenziamenti, sta anche nel segmento di attività in cui questi avvengono: “ alte tecnologie, alte professionalità.”
Il Sindacato Confederale è unito nel dire NO a questa deriva.
Continuiamo la mobilitazione e andiamo avanti fino a quando Imprese e Governo non fermeranno i licenziamenti a cominciare da Ericsson.
Chiediamo il ritiro dei licenziamenti e l’apertura di un tavolo di crisi che affronti la vertenza Ericsson e ponga le premesse affinché altre aziende non ripercorrano la stessa strada.

Venerdi 28 luglio 2017 sciopero nazionale dei lavoratori Ericsson
Presidio davanti i ministeri del lavoro e dello sviluppo economico

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