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Si è svolto a Roma l’incontro tra ADS, Metoda, le Segreterie Nazionali e territoriali di SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL e le RSU/RSA per l’esame congiunto previsto dalla procedura di affitto dei tre rami di azienda da ADS al Gruppo Metoda. Come già anticipato al MiSE, ADS ha spiegato che il 5 giugno u.s. ha presentato richiesta di concordato al Tribunale di Velletri e che ha aperto tre procedure di affitto di ramo di azienda - pervenute alle scriventi OO.SS. in data 6 giugno u.s. - verso tre aziende create ad hoc dal Gruppo Metoda. Le aziende sono, rispettivamente, Inpower Group Scarl per il ramo che si occupa di manutenzione specialistica in campo aeroportuale (ADR), Linear Scarl per il ramo che si occupa di assistenza specialistica in campo IT (Fleet Management) e Metoda Net per il ramo di tutte le restanti attività. I rami che dovrebbero passare in affitto a Inpower Group e a Linear impiegano, rispettivamente, 11 e 12 lavoratori. Il ramo che dovrebbe andare a Metoda Net ne impiega invece 261. Per i primi due rami, è prevista la continuità garantita dall’art. 2112 del codice civile, per cui al termine della procedura (10 giorni a partire da ieri) - se le aziende non cambieranno idea - le attività e i lavoratori passeranno alle nuove aziende del Gruppo Metoda senza soluzione di continuità. Per quanto riguarda il ramo che dovrebbe andare a Metoda Net, invece, le aziende hanno posto delle clausole sospensive molto pesanti:
 Deroga alla responsabilità in solido per tutto il periodo dell’affitto. Questo significa che le aziende chiedono che Metoda non sia responsabile di nessuna delle spettanze non sanate da parte di ADS (ad es. stipendi, TFR, ticket, ecc). Per avere queste spettanze, i lavoratori dovrebbero inserirsi nel percorso di concordato di ADS.
 Cassa Integrazione a zero ore per l’80% della forza lavoro. Le aziende sostengono che le attività di questo ramo sono bloccate o esaurite e che con quelle in essere sono in grado di garantire solamente il 20% dei lavoratori. Metoda ha dichiarato di considerare necessario ai fini dell’operazione il Decreto del Ministero del Lavoro di approvazione della CIGS.
Contestualmente ADS è disponibile ad aprire una procedura di licenziamento collettivo con la non opposizione, ma solo in presenza degli altri punti richiesti. Le Segreterie Nazionali hanno rimarcato come l’operazione nel suo complesso non dia alcuna garanzia ai lavoratori impattati, a partire dalla concessione della CIGS per la quale non abbiamo nessuna evidenza, come già emerso anche al MiSE, della sussistenza delle condizioni per la sua concessione. In particolare le clausole sospensive richieste appaiono eccessivamente onerose a carico dei lavoratori e dimostrano la mancanza di un serio e solido piano industriale che permetta la salvaguardia dei posti di lavoro.
Le Segreterie Nazionali hanno inoltre espresso forti dubbi sulla legittimità negoziale di ADS in una fase in cui qualsiasi operazione è rimandata all’autorizzazione del Tribunale di Velletri. Non si comprende infatti come ADS non abbia la possibilità di pagare gli stipendi arretrati – nonostante la garanzia data dall’Amministratore Unico davanti al Mise che questi sarebbero stati pagati al più tardi entro l’inizio della scorsa settimana – o di decidere di non trattenere il preavviso per i lavoratori che se ne vanno per giusta causa, mentre possa invece legittimamente affrontare operazioni societarie complesse come quelle che stiamo discutendo. Durante la discussione è inoltre emerso chiaramente che non c’è una effettiva simmetria informativa tra le aziende, tra le altre cose, su quelle che sono le modalità e le tempistiche necessarie per l’ottenimento della CIGS. Metoda Net ha comunque ribadito la sua impossibilità ad anticipare o integrare l’integrazione salariale della CIGS. Pur confermando tutte le perplessità già espresse le Segreterie Nazionali, nell’interesse alla tutela dei lavoratori, hanno concesso a ADS e a Metoda Net un rinvio per un ulteriore esame congiunto dell’operazione che coinvolge i 261 lavoratori, sottolineando quanto il percorso proposto risulti difficilmente percorribile perché troppo oneroso per i lavoratori e senza garanzie per il futuro. Le OO.SS. hanno rimarcato la loro forte preoccupazione per il destino e per le condizioni dei lavoratori di ADS, già fortemente provati da anni di difficoltà e sacrifici economici ancora non sanati, totalmente attribuibili alla gestione di ADS. Di fronte a queste condizioni risulta molto difficile immaginare la condivisione del percorso proposto.

LE SEGRETERIE NAZIONALI SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL

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