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Il giorno 8 novembre si e’ tenuto il primo incontro tra la direzione aziendale di TIM e le Segreterie Nazionali di SLC – FISTel – UILCOM con le rispettive RSU, per l’avvio della trattativa sulla Piattaforma di secondo livello.
Un inizio di confronto che è avvenuto a seguito di un importante percorso democratico che ha visto oltre 10.000 lavoratrici/lavoratori partecipare in centinaia di assemblee, effettuate sui posti di lavoro in tutta Italia, alla presentazione della piattaforma approvata da oltre il 90% dei partecipanti.
L’incontro è iniziato con una esposizione aziendale sulla nuova rete di quinta generazione 5G, che sostanzialmente ha indicato che:
- queste reti, al di la delle sperimentazioni in corso, arriveranno ufficialmente a partire dal 2020 e permetteranno di collegare milioni di dispositivi in tutto il mondo ad alta velocità e con bassa latenza, permettendo la realizzazione di progetti avanzati come le auto connesse, l'Internet of Things, le Smart City e le Smart Home di nuova generazione. Il rollout sarà progressivo e le vere implementazioni su larga scala arriveranno, però, solamente negli anni successivi.
- Per la parte economica le scelte effettuate, che sono state decise tramite uno studio realizzato da un gruppo specifico aziendale e confermate da una consulenza esterna, vedono un esborso dell’ordine di circa 2,5 miliardi di euro per l’asta delle frequenze, che aumenta la pressione su di un’azienda già fortemente indebitata, collocata in un settore, quello delle TLC, che negli ultimi 10 anni ha visto una contrazione del 42% dell’Ebitda, 1/3 dei ricavi e una riduzione del 70% dei flussi di cassa. Anche se in fase di contrazione TIM deve comunque continuare ad investire nelle aree dove si prevedono ritorni degli investimenti in tempi brevi.
Il tutto dovuto ad una condizione oggettiva in cui, per l’effetto dei costi del capitale superiori ai ritorni dell’investimento, non si crea valore immediato.
TIM, al momento, ha ottenuto un virtuale vantaggio strategico, ma con impatto istantaneo sui costi complessivi per realizzare il progetto dovuto al costo dell’asta, che sara’ oggetto di revisione nel piano industriale in fase di scrittura.
TIM chiude sull’argomento del 5G, con una slides riassuntiva che tiene insieme il vantaggio competitivo e la crescita, l’organizzazione del lavoro e gli skills, il roll-out e le attese modifiche sui disciplinari finanziari e legislativi, come la variazione dei limiti sulle emissioni radio, operazione necessaria per il sostegno allo sviluppo del 5G.
Le osservazioni di Slc - Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil e rispettive RSU, partono da una analisi del mercato delle TLC e dalla sua evoluzione negli ultimi 10 anni, una evoluzione in forte trasformazione tecnologica, che muterà le aziende in tutti i loro aspetti, dal business, alle mansioni dei lavoratori e alla organizzazione del lavoro.
Il 5G è sicuramente una opportunità, per le aziende, per i lavoratori e per i cittadini (che per il sindacato sono cosa diversa dai clienti consumatori), ma TIM è un azienda fortemente indebitata, e per avere un ruolo in questa partita, che non ha oggi alcuna garanzia certa di ritorni immediati, si è gravata di un costo aggiuntivo (2,5 miliardi), situazione che non sarà neutrale nei conti economici e potrebbe ulteriormente pregiudicare una situazione di instabilità già fortemente compromessa dagli ultimi dati di bilancio.
Lo stallo generale di una azienda, che tutti possono leggere in questo ed altri nostri comunicati e sui “media” nazionali, in una partita che tra litigiosità quotidiane dei due maggiori azionisti e lentezza delle istituzioni, sta operando in un combinato disposto micidiale per le prospettive future di TIM delle sue/suoi lavoratrici/lavoratori e di tutto l’indotto.
Le ultime notizie ci raccontano di piani che vanno dallo scorporo della rete, ad uno spezzatino generale che farebbe scomparire l’azienda che tutti conosciamo. In merito a ciò abbiamo chiesto ed ottenuto, a seguito delle pressioni esercitate, un incontro per il 22 novembre con il Ministro dello Sviluppo Economico Di Maio.
Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil hanno ricordato a TIM come l’incontro dell’8 novembre si sia realizzato grazie all’impegno unitario messo in campo dai sindacati confederali, con un percorso che, a partire dall’accordo sul PDR dell’estate 2017, sino ad arrivare (dopo una vertenza non certo semplice) alla realizzazione dell’accordo sugli ammortizzatori sociali di giugno 2018, ha aperto la strada per il ripristino in TIM di un normale sistema di relazioni industriali ed alla apertura della trattativa per il contratto di secondo livello.
Contratto che Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil rivendicano convintamente, dopo aver realizzato una piattaforma equilibrata e ponderata, figlia delle esigenze attuali, condivisa con i lavoratori di TIM per superare il regolamento unilaterale aziendale, tramite centinaia di assemblee, il cui esito favorevole è un elemento di forte valorizzazione da non disperdere.
TIM, per quanto riguarda la piattaforma confederale di secondo livello, non ha sollevato pregiudiziali, ed ha esposto il suo punto di vista sugli elementi che dovrebbero caratterizzare il nuovo secondo livello, abbiamo ascoltato con attenzione questa parte come quella sul 5G, ed abbiamo, in sintesi, replicato che punti come modernità, produttività, etc., sono direttrici importanti, ma l’equilibrio di un accordo sta nel giusto bilanciamento degli interessi e non nel provare a tenere lontano in modo strumentale, argomenti che vengono declinati come vecchi e quindi inutili e da superare.
Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil e rispettive RSU hanno inoltre ribadito come il problema del “COMPETENCE TEAM”, per quanto non attinente alla trattativa in oggetto ed ai problemi gravi di prospettiva industriale, sta creando significativi complicazioni ai salari dei lavoratori di TIM che abbiamo già abbondantemente denunciato, in svariati comunicati unitari. TIM, di fronte al nostro forte dissenso, si è presa l’impegno di portare al prossimo incontro l’amministratore delegato di HR Services, azienda del gruppo responsabile della gestione dell’applicativo in questione per arrivare in tempi brevissimi ad una soluzione positiva e definitiva dell’attuale situazione.
Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil nel frattempo incontreranno le relazioni industriali di HR Services il giorno 13 novembre, dove hanno già chiesto di realizzare un focus per capire come stanno lavorando per risolvere i problemi in essere relativi a questo importante settore.
Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil, hanno ribadito la necessità di ripristinare un quadro di corrette relazioni sindacali necessarie ad affrontare una stagione di profondo cambiamento che mette in discussione l’architettura di TIM come l’abbiamo conosciuta negli ultimi decenni.

Coerentemente con gli impegni presi in ambito ministeriale l’11 giugno u.s., porteremo avanti la trattativa sul secondo livello e parallelamente lavoreremo perché il destino di TIM e del suo Gruppo sia nel solco della lettera pubblica che abbiamo redatto ed indirizzato alla politica in aprile e che per Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil rimane tutt’ora attuale.
Se la realtà che ci troveremo di fronte a partire da questi giorni sarà di un progressivo spezzatino dell’azienda che mette in discussione i livelli occupazionali, le condizioni di lavoro e il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, agiremo con estrema determinazione utilizzando tutti gli strumenti sindacali che abbiamo a disposizione.
Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil e le rispettive Rsu hanno aggiornato al 30 novembre il proseguio del confronto con TIM.
Nel frattempo le notizie sulle dimissioni dell’A.D. Genish sono l’ulteriore riprova di un’azienda che appare allo sbando, nella quale gli Amministratori Delegati si avvicendano continuamente senza un vero progetto industriale, ed alimentano ulteriormente le forti preoccupazioni sul futuro industriale ed occupazionale di TIM.
SLC CGIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL dicono NO a qualsiasi progetto di “spezzatino” di TIM che distruggerebbe un enorme patrimonio produttivo ed occupazionale del Paese per soddisfare meri interessi finanziari.

Le Segreterie Nazionali SLC CGIL - FISTEL CISL - UILCOM UIL

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