C O M U N I C A T O TIM - NUOVO PIANO INDUSTRIALE 2021-2023
In data 6 Aprile 2021 si è tenuto l’incontro tra le Segreterie Nazionali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL, il coordinamento nazionale delle RSU e TIM con la presenza dell’amministratore delegato Gubitosi e le prime linee manageriali delle strutture aziendali.
Gli obiettivi descritti dal Top managment per il triennio appena iniziato sono quelli di tornare a far crescere i ricavi da anni
in calo, lavorando sulle due direttrici classiche, commerciale ed infrastruttura di rete, dentro ad uno scenario di forte innovazione tecnologica e di perdurante pressione competitiva sulle tariffe.
La politica commerciale si concentrerà sull’incremento del business su tre segmenti:
- Clienti privati, attraverso la commercializzazione dei nuovi servizi digitali, che vanno oltre la semplice convergenza fisso\mobile. Da questo punto di vista la partnership con DAZN per la diffusione del campionato di calcio aumenterà la richiesta di connettività ed i servizi ad essa collegati, rappresentando un’occasione di crescita della richiesta di servizi digitali anche per una platea “consumer” più estesa. Questo passaggio porterà, nelle intenzioni dell’azienda, ad un rinnovato approccio commerciale, sia in termini di rapporto con la clientela (molto più “specialistico”), che nei canali di comunicazione, aumentando la capacità di vendita e contatto “digitale” per liberare risorse da dedicare alla vendita. In questo schema assumeranno una maggiore valenza anche i negozi, che saranno sempre di più un presidio del mercato ed un punto di contatto qualificato e qualificante con la clientela.
- Per la piccola e media impresa, grandi imprese e Pubblica Amministrazione, i servizi digitali da vendere saranno quelli offerti dal Cloud con Noovle, la nuova azienda del Gruppo che si sta accreditando sempre di più come il Data Center più grande d’Europa anche grazie all’alleanza con Google. Una politica che guarda alle imprese ma anche alla Pubblica Amministrazione, anche grazie al recente acquisto del ramo d’azienda dedicato di British Telecom.
- Lo sviluppo della infrastruttura di rete in fibra. Questa direttrice sarà presidiata anche grazie a Fiber Cop ultima nata nel gruppo TIM, l’asset company operativa dal 1 Aprile 2021 che detiene la totale proprietà dell’”ultimo miglio”, e che dovrà progressivamente presidiare la trasformazione dell’infrastruttura in rame verso la fibra.
Da un punto di vista della sostenibilità del Piano il management ha ribadito come il tema del presidio dei costi rimanga centrale nella gestione del gruppo TIM. Il credito ottenuto dal mercato esterno permette di proseguire negli obbiettivi di riduzione del debito attraverso il contenimento dei costi e la previsione della stabilizzazione dei ricavi per il 2021 e la loro crescita a partire dal 2022, all’interno di un contesto che impone investimenti continui sulla tecnologia per essere al passo o anticipare le esigenze del mercato.
Da questo punto di vista l’azienda conferma il target di aumentare la copertura FTTC, attualmente pari all’81%, ed in FTTH per il 40% della popolazione entro il 2023 e l’obiettivo di copertura nazionale 5G entro il 2025/26.
Dal punto di vista della gestione del personale, l’azienda ha ribadito come, per centrare gli obiettivi del piano industriale 2021-2023 in un mercato in difficoltà anche per la pandemia, si dovrà continuare a sviluppare le nuove professionalità richieste sia in ambito di rete che di customer (vedi accordo con DAZN sui contenuti del calcio o l’accelerazione sul FTTH), investendo sul reskilling del capitale umano aziendale ed inserendo quelle nuove professionalità che il mercato richiede e che non sono disponibili in azienda. In una logica di “contrattazione d’anticipo” l’azienda ha dichiarato come nel piano d’impresa non siano previsti esuberi di personale a patto che si continui col processo di ammodernamento delle competenze presenti, inserimento di nuove professionalità e internalizzazione di attività a maggior valore.
Per perseguire questo obiettivo l’azienda ha espresso la volontà di continuare ad utilizzare gli attuali strumenti di politica attiva messi a disposizione dal legislatore (il Fondo Nuove Competenze, attivando un nuovo piano formativo per 2 milioni di ore (l’attuale formazione termina il 7 maggio p.v.) ed un nuovo Contratto di Espansione, con modalità in linea con quanto avvenuto nel 2019.
Come SLC CGIL riteniamo che il piano di impresa presentato sia coerente col più generale progetto di reindustrializzazione di TIM attraverso la costruzione della rete di nuova generazione. Dopo anni passati essenzialmente a gestire il quotidiano, sfruttando più che altro il proprio essere un “azienda grande” piuttosto che una “grande azienda” proiettata nel futuro, l’attuale TIM conferma di voler ripensare il proprio futuro tornando ad essere il “motore” del cambiamento di un settore strategico per il futuro del Paese. Dal nostro punto di vista abbiamo, non da oggi, chiaramente indicato nella strada della “reindustrializzazione” di TIM come l’unica via per tornare a fare una vera politica di espansione sia sul piano infrastrutturale che, elemento di assoluta importanza, su quello della gestione delle migliaia di lavoratrici e Lavoratori. Il confronto che sta iniziando dovrà essere capace di dare risposte chiare a due temi fondamentali:
- La sostenibilità economica per i lavoratori.
- La coerenza dei progetti di reskilling con le nuove linee di sviluppo industriale, ad iniziare dai processi di digitalizzazione.
Per troppi anni quest’azienda è stata ferma su se stessa. La discontinuità segnata dall’attuale dirigenza due anni fa con la firma di un nuovo contratto aziendale va confermata anche in questo frangente. Il futuro di TIM passa dalla rete e da quanto l’azienda saprà essere protagonista della digitalizzazione del Paese ma anche sul continuare a scommettere sul “capitale umano” di TIM. Una sfida complessa dalla quale nessuno può sottrarsi. Nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori di Tim, ma anche dello sviluppo del paese.
Roma, 8 Aprile 2021
SEGRETERIA NAZIONALE SLC CGIL