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Dalle dichiarazioni odierne dell'A.D. RAI in Commissione Parlamentare di Vigilanza, sembrerebbe che la prima operazione di spending review messa in atto dalla nuova dirigenza sarà il taglio delle edizioni notturne dei tg regionali.

Che l'Azienda volesse intervenire in maniera netta sull’offerta informativa era cosa nota, ma che l'AD cominciasse proprio dall’informazione di prossimità, che solo la Rai ha nel proprio DNA, è sinceramente incomprensibile. A maggior ragione dopo le dichiarazioni dello stesso AD, che, sempre in Commissione, si piccava di rigettare l’idea che lo share potesse essere la stella polare delle scelte editoriali della RAI.

Riducendo l’offerta informativa regionale, nell’assoluta mancanza di comunicazione e confronto, si accentua il carattere dirigista della governance aziendale.

Senza voler tornare sulle parole dell’AD, che ha lodato proprio la preziosa opera delle Sedi durante quest'ultimo anno e mezzo e ne ha auspicato il rilancio, pensiamo serva al più presto un chiarimento rispetto alle azioni che questi intende mettere in campo per risanare i conti.

Più in generale serve un confronto per rivitalizzare le sedi, per non ridurle ad un mero presidio redazionale per di più depotenziato.

Le professionalità presenti nelle Sedi hanno già dato ampia prova di sapersi mettere in gioco, rendendo flessibile la propria attività ed allargando le proprie competenze. Urge aprire un confronto, onde evitare tentativi surrettizi di mettere in atto pezzi di Piano Industriale ed Editoriale, senza un confronto preventivo con le OO.SS.

Ci sono spese strutturali da aggredire: il ripensamento del patrimonio immobiliare e dei mille affitti che ogni anno gravano sulle casse Rai; piu’ di 60 milioni di euro postati in bilancio per le spese di contenzioso legale; appalti inutili e spesso forieri di sfruttamento per le lavoratrici e dei lavoratori esterni.

Cominciare con un taglio orizzontale non è prova di sapiente gestione economica ma, al contrario, è un modo per alimentare il sospetto di una mancanza di visione prospettica e strategica.

Forse sarebbe il momento di cominciare una discussione che ponga come punto di partenza proprio la centralità delle sedi regionali dove, siamo convinti, sarebbe più utile investire per migliorare l’offerta e l’immagine generale della Rai sul territorio, piuttosto che annunciare ridimensionamenti e tagli. Quelli, siamo sicuri, potranno essere fatti a partire da altre voci, in un’ottica di visione d’insieme che solo un piano industriale serio e con una visione di medio termine può assicurare.

Infine, ci preme ricordare che la questione del canone in bolletta sarà fondamentale per il prosieguo di qualsiasi ragionamento. Chiarire quali e quante risorse dovranno essere corrisposte a Rai per garantire il servizio pubblico è essenziale.

È forse arrivato il momento che la dirigenza abbia il coraggio di affrontare un tema, quello delle risorse, che non può più essere sottovalutato o trattato come merce di scambio per consenso o visibilità.

Servono risorse certe, per un periodo certo, a prescindere se queste arriveranno da canone o da finanziamento diretto dello Stato.

Queste Organizzazioni Sindacali hanno già fatto la richiesta d’incontro per affrontare il tema delle risorse. A questo punto diventa necessario un incontro urgente per capire portata e ricadute di questa decisione sui TGR della notte che incide sull’ articolazione degli orari di lavoro. Un istituto che, in base al CCL, deve passare attraverso il corretto livello di confronto sindacale. Siamo certi che l’AD saprà trovare il tempo per confrontarsi con i rappresentanti delle lavoratrici e lavoratori Rai.

Roma, 24 novembre 2021

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL

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