Destano una certa simpatia le dichiarazioni del Sottosegretario Butti, che ai microfoni di Sky TG24 commenta, non certo senza una buona dose di sarcasmo, la mobilitazione del settore TLC indetta dai sindacati di categoria di CGIL, CISL, UIL.
Potremmo rispondere che attendiamo ancora, e con noi migliaia di lavoratrici e lavoratori, di conoscere le magnifiche sorti e progressive del “piano Minerva”. O che assistiamo da mesi al dispiegarsi di diversi “penultimatum” che annunciano la soluzione del rebus TIM da parte del Governo. Ma siccome siamo davanti ad una situazione molto seria, che rischia di avere ripercussioni drammatiche sulla tenuta occupazionale di un intero settore – fra i più strategici per il Paese – ci limitiamo ad informare il sottosegretario che questa mobilitazione non è che l’ultimo atto di una serie di iniziative che da anni vedono il Sindacato confederale impegnato intorno ad una vicenda che parla di difesa occupazionale, ma anche dell’interesse generale dell’Italia.
Mesi e mesi or sono il Sindacato confederale ha avuto anche l’onore di essere ricevuto da un rappresentante del Gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia della Camera dei Deputati al quale abbiamo lasciato un documento unitario sullo stato del settore. Non dubitiamo che quel documento sia stato letto e valutato, così almeno ci era stato assicurato. Per questo ci sorprende la sorpresa odierna del Sottosegretario davanti alla nostra mobilitazione.
Evidentemente sono sfuggiti al Sottosegretario i due scioperi dei lavoratori del gruppo TIM che nei mesi scorsi, sotto altri governi - così dissipiamo il velato sospetto che si possa essere dinanzi ad una questione politica - hanno visto la convinta partecipazione di migliaia di dipendenti TIM.
Oggi, sempre per rassicurare il Sottosegretario circa il nostro grado di attenzione ai temi in questione, siamo di fronte ad un oggettivo salto di qualità: oltre alle vicende note di TIM, Vodafone annuncia esuberi per il 20% della forza lavoro; WindTre vende la propria infrastruttura di rete più per far cassa che per perseguire un progetto industriale; British Telecom ed Ericsson, sempre in queste ore, annunciano altri esuberi di personale. È evidente che l’intero settore sta dando segnali di sofferenza, se non di crisi conclamata. Sarebbe interessante sapere se di questi temi il Sottosegretario abbia avuto qualche contezza nel corso delle varie audizioni che in queste settimane ha tenuto con i rappresentanti di queste aziende.
Un’ultima osservazione. Condividiamo a pieno il giudizio sull’operato dei tanti manager che si sono avvicendati alla guida di TIM, in particolar modo sui loro compensi, bonus e buonuscite. Ci permettiamo di suggerire al Sottosegretario di compulsare con maggiore attenzione la lista dei manager posti alla guida delle più grandi imprese a controllo pubblico del Paese, appena nominati dal Governo, di cui è eminente rappresentante. Chissà che non trovi qualche nome che in passato si è distinto proprio nell’attività che oggi il Sottosegretario pare biasimare.
Roma, 17 aprile 2023
Riccardo Saccone
Segretario nazionale SLC CGIL