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tlc

Roma, 19 giugno 2023

Alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali
Dott.ssa Marina Calderone
Al Direttore della DG dei Rappori di lavoro e delle relazioni industriali
Dott. Romolo De Camillis

Oggetto: Richiesta di incontro urgente per la società Network Contacts

Network Contacts è un call center in outsourcing presente in diverse regioni italiane. La sede di Molfetta è la sede principale, prima per nascita e con più di 5000 dipendenti. Dal 2019 la società ha iniziato a denunciare problemi di sostenibilità soprattutto sulla sede di Molfetta, problemi che, alla fine di una trattativa complessa e drammatica, hanno portato alla sottoscrizione di un accordo che, in definitiva, riduceva il costo del lavoro dei lavoratori attraverso un insieme articolato di provvedimenti. Sul finire del 2022, alla scadenza dell’accordo suddetto la Direzione aziendale ha manifestato l’urgenza di procedere da prima ad una proroga delle misure varate nel 2019 per approdare poi ad una proposta che, attraverso delle deroghe al Contratto Nazionale di Lavoro, mira a ridurre ancora una volta e per un ulteriore triennio il costo del lavoro.

Stiamo parlando di una platea lavorativa costituita in buona parte di lavoratori part time al terzo livello delle CCNL delle TLC, con salari medi che non superano i mille euro mensili. E’ di tutta evidenza come questa ennesima crisi sia da ricercare sicuramente in cause endogene all’azienda ma anche, in buona parte a nostro parere, al più generale modello di mercato dei call center in outsourcing. Gare al massimo ribasso; committenti, comprese le pubbliche amministrazioni, che assegnano spesso le commesse ad aziende con contratti “pirata” dal costo più basso rendendo quindi pressoché inapplicabile la clausola sociale se non a fronte di grandi sacrifici economici e normativi da parte dei lavoratori. Le stesse tabelle per il costo orario minimo depositate presso il Ministero da Lei presieduto sono ormai diventate il riferimento del costo finale di assegnazione e non già un parametro, per quanto importante, per comporre il compenso finale per fornitori che si trovano molto spesso ad accettare commesse praticamente in perdita.

La vertenza in atto in questi giorni a Molfetta sta creando, e non poteva essere diversamente, notevole preoccupazione ai lavoratori ed alle loro comunità. Noi riteniamo inammissibile che dopo tre anni di contenimento forzoso del salario, già basso, di queste persone si possa pensare di stipulare un ennesimo accordo con cui saranno sempre gli stessi a pagare colpe ed inefficienze del settore e di gruppi dirigenti aziendali spesso inadeguati che noi denunciamo invano da anni. E’ tempo che tutti si assumano le proprie responsabilità, a partire dalle Istituzioni. Per parte nostra ormai riteniamo di essere arrivati ad un vero e proprio punto di non ritorno. Da anni ormai pratichiamo politiche meramente difensive col principale obiettivo di difendere i perimetri occupazionali nella speranza di apportare quegli interventi necessari a ridare a questo settore la dignità ed il rispetto che merita. Queste lavoratrici e questi lavoratori sono ormai arrivati ad una situazione insostenibile, soprattutto alla luce della recrudescenza del fenomeno inflattivo che sta drammaticamente erodendo il potere di acquisto dei loro salari già nei fatti vicini alle soglie di forte disagio economico. Intervenire ulteriormente senza dare risposte legislative ai problemi che creano tutto ciò è immorale.

Per queste ragioni le scriventi segreterie Nazionali sono a richiederLe un incontro urgente prima che la vicenda della sede di Molfetta di Network Contacts possa sfuggire di mano producendo ulteriori disagi ai lavoratori interessati ed alle loro comunità di appartenenza.

Certi di una Vostra celere risposta, inviamo distinti saluti.

 SLC-CGIL, FISTEL-CISL

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