(U.S. Slc Cgil) Roma, 16 ott – «Altro che rilancio! Un taglio di questa entità rischia di dare un colpo netto alla capacità produttiva dell'azienda». È quanto commenta la Slc-Cgil sull’annunciata decurtazione di 20 euro del canone Rai che, per bocca del Segretario nazionale Riccardo Saccone, «ha più il sapore di un provvedimento elettorale che una scelta ponderata rispetto allo stato attuale dell’azienda».
«Non vorremmo che nel Governo – continua Saccone – si stia facendo strada l’idea di una Rai ridimensionata, impoverita e residuale anche rispetto al suo ruolo culturale». Per il sindacalista sarebbe utile conoscere cosa ne pensano gli attuali vertici aziendali.
Il sindacato, da parte sua, è seriamente preoccupato del destino di un'azienda strategica «che sembra così avviarsi verso un lento ma inesorabile declino. Prima si sancisce la fine dell'ex monopolista delle Telecomunicazioni – rileva Saccone – poi si tenta l’affossamento della Rai».
E conclude: «siamo in piena transizione digitale e ci chiediamo quale sia il vero progetto di questo governo in tema di infrastrutture di comunicazione. Forse non c’è».