(U.S. Slc Cgil) – Roma, 19 dic – 493 addetti in cassa a zero ore dal 1’ gennaio dopo la cessazione del contratto commerciale tra Tim e Abramo Customer Care per l’assistenza clienti (119, 187, digital care).
È quanto fanno sapere Slc, Fistel e Uilcom in una nota congiunta che stigmatizza il comportamento dell’ex monopolista e denuncia il rischio chiusura di tre siti produttivi, dal momento che Abramo CC conta in tutto 1.070 lavoratori, sparsi tra le province di Crotone, Catanzaro, Cosenza e Palermo.
Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno proclamato perciò lo stato di agitazione e chiesto un incontro urgente al ministero del Lavoro e al ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“Inaccettabile -per i sindacati- che sia elusa la clausola sociale (regolamentata dal Ccnl delle Telecomunicazioni) e che a farlo sia la più grande azienda del settore. Ma altrettanto odioso –conclude la nota– è che si decida di cessare un contratto con Abramo, sotto procedura fallimentare, dandole quindi il colpo di grazia, e che a farlo sia una committenza che conta tra i propri azionisti anche Cassa Depositi e Prestiti, cui saranno valutati eventuali profili di illegittimità”.
Per la nota unitaria, cliccare qui.
Tim: con stop a contratto Abramo, 500 posti a rischio. Proclamato lo stato di agitazione
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