Gantry 5

top 1

Gantry 5

top 2

tlc

In questi giorni la confusione all’interno del perimetro customer di Tim regna sovrana. Mentre si annuncia la sospensione della solidarietà nelle aree customer di Tim e Telecontact, contestualmente assistiamo ad un taglio drastico di attività in tutte le aziende di call center in outsourcing, operanti in appalto sulle medesime attività. Da un lato si sospende per due mesi il contratto di solidarietà, previsto al 15%, per i dipendenti interni al gruppo Tim, dall’altro si annuncia un taglio dei volumi tra il 40% ed il 50% negli appalti, andando ad impattare su migliaia di lavoratrici e lavoratori di Callmat, Youtility, Gruppo Distribuzione, Konecta, Ennova, Abramo CC in AS.

Se la strategia di Tim fosse quella di reinternalizzare le attività per saturare strutturalmente i propri reparti interni e uscire definitivamente dall’ammortizzatore sociale previsto per il prossimo giugno 2025, come Slc Cgil non potremmo che accogliere con favore il processo di reinternalizzazione. Certo, sarebbe stato opportuno avviare questo processo avendo individuato preventivamente le misure congrue a proteggere gli effetti di questa scelta sull’intero settore. Se, altrimenti, fosse il “solito” mero giochino per risparmiare qualche milione di euro in prossimità della chiusura del bilancio, scaricando sulle lavoratrici ed i lavoratori e sulla collettività generale il peso di queste scelte manageriali, saremmo intransigenti, ed unitariamente, così come fatto lo scorso marzo, avvieremmo un percorso di mobilitazione forte.

Il governo, tramite i titolari dei dicasteri delle Imprese e del Made in Italy e del Lavoro, lo scorso 26 marzo aveva avviato un confronto con le parti sociali, Tim e le aziende di outsourcing, al fine di individuare le soluzioni opportune alla gestione del graduale calo di volumi ipotizzato per effetto dell’introduzione di sistemi digitali nei processi operativi di assistenza alla clientela. Da quella data, nonostante continue sollecitazioni e richieste di aggiornamento del tavolo di confronto sull’intero comparto, nessun confronto è avvenuto, mentre apprendiamo dai profili social di rappresentanti istituzionali di incontri “riservati” tra il committente Tim ed istituzioni locali e nazionali. Se quanto sta accadendo in queste ore è frutto di quei confronti “riservati”, è chiaro perché chi rappresenta le lavoratrici ed i lavoratori di questo settore è tenuto fuori dal confronto.

Il sindacato confederale, unitariamente e con forza, richiede da tempo interventi strutturali per la messa in sicurezza di un intero comparto che occupa circa 40 mila addetti. Risultano quantomai inutili, ma soprattutto dannosi, interventi estemporanei, vertenza per vertenza, che sembrano avere più il fine di ridefinire i conti ed i bilanci di qualche azienda priva di visione industriale ed accontentare qualche esponente della politica locale. Queste scelte estemporanee, prive di un piano di medio-lungo periodo, sono sbagliate, dettate esclusivamente da esigenze finanziarie di corto respiro e lontane da una visione prospettica industriale, a totale impatto sulle casse della collettività, sulle tasche dei lavoratori degli appalti e a sul servizio erogato alla clientela.

Il governo, nell’avallare l’operazione di scorporo Tim/Fibercop, si era assunta l’impegno di garantire i perimetri occupazionali. È questo il modo di assicurare la stabilità occupazionale? Un governo che si è da sempre dichiarato attento alle esigenze e alle istanze dei consumatori, ha verificato che solo un cliente su tre di TIM riesce ad accedere all'assistenza telefonica?

Sarebbe il caso che Agcom, verificasse se i clienti Tim siano tutelati come consumatori e venga garantita la loro libertà di comunicazione. Anche in coerenza a quanto stabilito dall’ultima delibera della Commissione di Garanzia sugli scioperi che ha dichiarato “servizi essenziali” le attività di customer care. Il consumatore quindi è tutelato solo dagli scioperi di lavoratori che difendono il proprio lavoro, i propri redditi ed i propri diritti, ma non viene tutelato dalle scelte di committenti che tagliano a monte il 70% delle chiamate, impedendo ai consumatori di accedere all'assistenza alla clientela?

Il sindacato, nell’affrontare le sfide del settore, ha sempre dimostrato grande maturità e senso di responsabilità e sicuramente non manca la piena consapevolezza che si è in una fase eccezionale di trasformazione. Tenuto conto dello scenario drammatico che si pone all’orizzonte, non si può continuare ad operare nelle private stanze, ricercando soluzioni fantasiose e poco praticabili. È necessario costruire una rete di protezione, individuando gli strumenti idonei che garantiscano la messa in sicurezza di tutto il comparto, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori sindacali, datoriali e istituzionali.

Roma, 22 ottobre 2024

La Segreteria Nazionale
Slc Cgil

0
0
0
s2sdefault

TUTTE LE NOTIZIE

Tlc: Comunicato Vodafone su smart working

  12 Ottobre 2017   Comunicati stampa
È di questi giorni la notizia che Vodafone è intenzionata a far firmare ai propri dipendenti la policy aziendale per lo smart working. Come Organizzazioni Sindacali ci siamo dette disponibili, come abbiamo fatto con altre aziende del settore, a sottoscrivere un accor...

Almaviva: richiesta incontro Slc, Fistel, Uilcom

  11 Ottobre 2017
I Segretari generali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, hanno scritto all'AD di Almaviva, chiedendo un incontro. Egregio Ingegnere, le scriventi OO.SS. sono impegnate, sia sul piano istituzionale che su quello relazionale, con le associazioni datoriali alla ric...

Nokia: comunicato incontro

  9 Ottobre 2017   Comunicati stampa
Venerdì 6 ottobre si è svolto presso il Ministero del Lavoro l’incontro che era stato fissato per proseguire la trattativa al fine di scongiurare i 115 licenziamenti. L’incontro era stato calendarizzato, oltre che con il Ministero del Lavoro, anche con la disponibili...

Almaviva: continua la compressione dei salari

  9 Ottobre 2017
"Continua lo “sforzo” di Almaviva di comprimere i salari dei dipendenti italiani adeguandoli a quelli dove delocalizza, attraverso il ricatto tra licenziamenti o trasferimenti e riduzione del salario contrattuale e attacco ai diritti così come avvenuto a Napoli, Pale...

Ericsson: comunicato esito sciopero

  6 Ottobre 2017   Comunicati stampa
Il 5 ottobre si è svolto lo sciopero Nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori di Ericsson, per la ricollocazione dei 300 lavoratori licenziati e contro il piano di taglio occupazionale di ulteriori 600 posti di lavoro, dichiarato dai vertici aziendali nell’ultimo...

Ericsson: annunciati 600 esuberi da definire entro il primo semestre del 2018

  4 Ottobre 2017   Comunicati stampa
il 3 ottobre scorso si è svolto l’incontro tra il nuovo AD di Ericsson e il Coordinamento Sindacale, unitamente alle Segreterie nazionali. L’Amministratore Delegato ha annunciato un taglio di circa 10 miliardi di corone, a livello mondiale, corrispondente a circa 1 m...