Il 15 Giugno si è riunito a Roma il Movimento Sindacale Europeo, guidato dalla CES, per discutere del drammatico tema dei rifugiati e promuovere azioni per l’assistenza, il riconoscimento dei diritti e l’integrazione.
L’UNHCR ci dice che nel solo 2016 sono 208.150 i richiedenti asilo arrivati in Europa via Mare, mentre ammonta a 2.856 il numero di quanti hanno perso la vita nella traversata. Numeri che da soli descrivono le proporzioni del fenomeno e della tragedia in atto.
A fronte di quanto sta accadendo, l’Europa, non solo non riesce a promuovere adeguate politiche di accoglienza ma nemmeno riesce a far rispettare, dagli stati membri, quelle poche, timide, decisioni prese in materia.
Su 160.000 rifugiati che dovevano essere trasferiti dall’Italia e dalla Grecia in altri Paesi dell’U.E., solo 1.500 sono stati trasferiti, con tutte le conseguenze che questo comporta per Paesi, come il nostro, di prima accoglienza.
Le Organizzazioni Sindacali di tutta Europa, che hanno animato il dibattito alla Conferenza di Roma, hanno adottato la dichiarazione: “Il movimento sindacale europeo chiede assistenza umana e diritti per i rifugiati", per una politica di accoglienza che sia rispettosa della convenzione dell’ONU sullo statuto dei rifugiati. Ciò è stato tradotto, praticamente, in alcuni punti di seguito riportati:
- impegnare maggiormente mezzi, uomini e risorse per il pattugliamento dei mari;
- istituire centri di accoglienza, ben equipaggiati, con personale appositamente formato, per espletare in tempi brevi le richieste di asilo;
- aprire canali sicuri per i flussi migratori e per la loro ripartizione in tutto il Continente;
- rivedere il trattato di Dublino III per quanto attiene alla sistemazione permanente e per innalzare gli standard di protezione nei confronti di donne e bambini;
- procedere speditamente con politiche di integrazione che contemplino servizi di qualità, soprattutto per alloggi e occupazione;
- prevedere concreti sostegni allo sviluppo dei Paesi di origine del fenomeno e l’assunzione di leadership dell’U.E. per riportare la pace nei teatri di guerra.
Particolarmente significativo il contributo alla discussione dei Segretari Confederali di CGIL, CISL e UIL che hanno ben rappresentato il quadro nazionale, con le sue criticità, i suoi slanci di solidarietà e le profonde contraddizioni che lo caratterizzano.
Lo sfruttamento di donne e uomini da parte di imprenditori senza scrupoli è stato uno dei punti sui quali si è soffermata Susanna Camusso, che ha evidenziato come non sia più tollerabile un fenomeno come quello del caporalato che si traduce in una sorta di moderno schiavismo ai danni dei più deboli.
Luca Visentini, Segretario Generale della CES al termine del suo articolato intervento ha stigmatizzato l’assenza di rappresentanti del Governo italiano che erano stati invitati a partecipare anche per illustrare la proposta “Migration Compact”, presentata proprio dal nostro Governo al Consiglio ed alla Commissione europea.
Maurizio Feriaud
Resp. Uff. Internazionale