“Sono due anni e mezzo che assieme a Federgioco cerchiamo di portare avanti un contratto collettivo nazionale di lavoro, che è ancora volatile, e parallelamente abbiamo inviato tante lettere congiunte al Ministero del Lavoro per identificare quali siano gli ammortizzatori sociali che possono essere adattati alle Case da gioco. Ora ci troviamo di fronte a un accordo che taglia il 25% degli stipendi e sottrae fondi per incentivare l’esodo di chi ha già maturato i requisiti pensionistici.” Così dichiara Silvano Conti, di Slc Cgil nazionale.
“Ci chiamano quando le cose sono ormai fatte e precipitate – prosegue il sindacalista - e come al solito tutto ricade sui lavoratori che non hanno la colpa di questa situazione di crisi. Serve piuttosto un ragionamento serio e strutturale. Certo, tagliare gli stipendi è la via più corta ma sia il Ccnl che gli incontri al Welfare possono dare gli strumenti per affrontare la crisi che sembra inarrestabile”.