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Produzione culturale

“Il Sovrintendente dell’Opera di Roma Carlo Fuortes è rappresentato dai mass-media, a partire dalla carta stampata, come persona molto competente per il ruolo che ricopre e cosi dicasi per le Istituzioni di Roma Capitale (dal Sindaco all’Assessore alla Cultura) che plaudono alle sue innate capacità nella gestione del Teatro della Capitale a loro dire mai così efficace e trasparente– così dichiara Silvano Conti di Slc Cgil nazionale. “Inoltre altre istanze Istituzionali ai vari livelli ripetono, amplificando, gli apprezzamenti imputando, come sostiene il Ministro Franceschini, a chi non riesce a vedere tale splendore nella persona del Sovrintendente cecità e autolesionismo.”

“Ora i dati e i numeri oggettivi parlano diversamente: quando Carlo Fuortes era Commissario Straordinario al Petruzzelli di Bari, che come noto non è dotato di organico stabile nelle masse artistiche, il consuntivo 2013 ha registrato un passivo di due milioni di euro e la programmazione da lui licenziata su risorse nei fatti notoriamente non disponibili è stata ridimensionata dal CdA del Teatro di tre milioni di euro con il conseguente taglio di due Opere a discapito dell’occupazione e della tenuta negli abbonamenti del Pubblico.

Perseguendo un suo modello produttivo (molto vicino a quello perseguito con provvedimenti legislativi nelle varie Legislature di questi anni e riaffermato nel recente provvedimento legislativo denominato Ars Bonus) basato su occupazione precaria “a geometrie variabili” (a lui si debbono, per la prima volta nelle Fondazioni Lirico Sinfoniche, bandi di concorso triennali per le figure artistiche a tempo determinato) ha lasciato, come Commissario Straordinario, il prestigioso Teatro di Bari in un cratere del tutto debitorio, ricevendo però, di converso, ampi e sentiti apprezzamenti per il lavoro svolto da pezzi istituzionali della Regionale Puglia.”

“Noi ci adopereremo, con i tempi dovuti, a una operazione verità anche sulla gestione dell’Opera di Roma istruendo tutta la documentazione necessaria in cui evidenzieremo sia le fantasmagoriche evoluzioni del conto economico della Fondazione che i gravami di una gestione del tutto anomala a partire dal Sistema Appalti, dove auspichiamo una compiuta inchiesta della Magistratura– prosegue il sindacalista.Per l’intanto il Sovrintendente Carlo Fuortes (che ha il pregio dell’accumulo di incarichi tra loro poco compatibili) si caratterizza “nell’avvelenare i pozzi” spaccando le Organizzazioni Sindacali interne con la maestria nel conferire incarichi e promozioni, mortifica le competenze, attacca il diritto di sciopero, punisce l’insieme dei lavoratori sugli stipendi per mascherare il “danno erariale” da lui stesso provocato.”

“Un attivismo sproporzionato e “strampalato” che è nella scia di quei Sovrintendenti che hanno l’obiettivo di svuotare i nostri prestigiosi Teatri di occupazione stabile e di qualità produttiva per trasformare centri di Produzione Culturali in centri di circuitazione al soldo delle Agenzie Internazionali– conclude Conti. Auspichiamo che queste riflessioni ampiamente condivise unitariamente a livello nazionale dall’insieme del Sindacato di Settore, siano mutuate sindacalmente in ogni singola Fondazione a partire dall’Opera di Roma per non prestare il fianco ad operazioni di misero cabotaggio che impoveriscono il Sistema Paese nell’eccellenza dell’Arte Musicale.”

 

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