“Nella giornata di ieri si è consumata in Poste Italiane, la più grande azienda pubblica del Paese, una brutta pagina delle relazioni industriali. L’azienda ha sbagliato nel metodo e nel merito”. Così, in una nota congiunta, il segretario confederale della Cgil Vincenzo Colla e il segretario nazionale della Slc Cgil Nicola Di Ceglie commentano l’incontro tenutosi ieri, in cui le parti, per volontà dell’Azienda, non hanno discusso del rinnovo del contratto nazionale di lavoro come invece previsto.
Per quanto riguarda il metodo, per Colla e Di Ceglie “sottoscrivere un verbale di riunione senza il consenso di due sigle confederali è un fatto grave, che non ha precedenti sia in Poste Italiane che in generale nel sistema delle relazioni industriali del Paese”.
Entrando invece nel merito, i due dirigenti sindacali sottolineano che “finanziare e condizionare la firma del contratto nazionale di lavoro, scaduto ormai da cinque anni, con l’ennesima riorganizzazione del recapito, è profondamente sbagliato ed ingiusto nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, che in questi anni con la propria professionalità e dedizione hanno contribuito a risanare Poste Italiane facendola diventare la più grande azienda a rete italiana di servizi”.
Confederazione e categoria si augurano che “nell’imminente incontro con l’Amministratore Delegato si risani questo strappo nel sistema delle relazioni industriali e si giunga in tempi rapidi alla definizione della partita contrattuale”. “Solo la chiusura del CCNL - continuano Colla e Di Ceglie - garantisce il giusto punto di partenza per affrontare al meglio il nuovo piano della logistica e del recapito, offrendo gli strumenti indispensabili alle sfide che questa riorganizzazione presenterà”. “La Cgil e la Slc - concludono - sono attente a questa che si pone come un'opportunità per l’economia e il futuro sviluppo del Paese”.