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Il giorno 4 novembre 2021, in modalità mista in presenza e da remoto, si sono incontrate le Segreterie Nazionali e Territoriali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, unitamente alla delegazione di tutte le RSU/RSA, con la direzione aziendale di Comdata Spa per fare il punto, come richiesto dalle Organizzazioni Sindacali, sulla situazione aziendale in base a quanto previsto dall’art. 1 CCNL TLC.

Il Presidente di Comdata Group, l’Ingegner Canturi, ha presentato alla delegazione un excursus sull’andamento economico finanziario degli ultimi anni del gruppo, soffermandosi in particolar modo sugli eventi più significativi:

• dal 2016 è iniziato un percorso di acquisizioni, a livello internazionale, avente come scopo quello di trasformare Comdata in una multinazionale in grado di procurare clienti, non solo nazionali, ma anche stranieri presenti nel nostro mercato;

• il processo è ancora in corso ma, in questi anni, non si è riusciti a penetrare quel mercato come si sarebbe voluto;

• nel 2019 la perdita di contratti molto importanti ha generato una forte riduzione del fatturato Italia;

• nel 2020 l’esplosione della pandemia di Covid ha ulteriormente aggravato la situazione economico finanziaria, portando ad una chiusura di bilancio di gruppo fortemente negativo (€ 200 mila di perdite);

• a fine 2020 è iniziata una trattativa con i creditori internazionali per la ristrutturazione del debito della società e ad agosto 2021 è stato trovato un accordo che prevede la trasformazione di parte del debito in strumenti partecipativi, con la trasformazione dei creditori in azionisti del gruppo;

• contestualmente è avvenuto un incremento di capitale condotto dal management del Gruppo, che ha portato l’azionariato in capo al management stesso a circa il 40%.

Attraverso, quindi, l’art. 67 della Legge fallimentare l’azienda ha presentato un piano di risanamento asseverato, della durata di 4 anni, che ha permesso di chiudere il percorso di procedura concorsuale che si era aperto a causa della non più sostenibile situazione debitoria creatasi negli anni.

Il piano prevede, inoltre, la ricerca anche di nuovi azionisti sul mercato con il gruppo Carlely che, ad oggi, ha ancora la maggioranza dell’azionariato.

Il Presidente Canturi ha, quindi, rimarcato come l’azienda, nonostante le difficoltà passate e presenti, non ha abbia avuto crisi di liquidità e che attualmente il debito è tornato sotto controllo.

Per quello che riguarda, invece, le prospettive future si presume di chiudere il 2021 ancora in difficoltà, di porre le basi, nel 2022, per iniziare una ripresa del percorso di crescita e di arrivare, nel 2023, a una situazione di nuova stabilità.

In chiusura è stato rimarcato come, ad oggi, con un fatturato di € 320 milioni, con circa 10.000 dipendenti dislocati in più di 20 sedi, Comdata sia ancora il più grande operatore nel mercato italiano di CRM/BPO.

Ringraziando l’Ing. Canturi per la dettagliata descrizione della situazione aziendale le Organizzazioni Sindacali hanno rimarcato quelle che sono le priorità e le principali criticità per le quali è necessario, nel più breve tempo possibile, trovare delle soluzioni:

salvaguardia dei perimetri occupazionali e delle sedi attuali traguardando l’obiettivo primario di una loro saturazione piena e bilanciata;

• utilizzo degli ammortizzatori sociali sempre più spinto e non più sostenibile, concentrato solo su alcune sedi, nonostante la lavorazione della medesima commessa, e portato talmente allo stremo da divenire un vero e proprio strumento di flessibilità;

• attenzione spasmodica alla produttività, alle performance individuali che genera una pressione sempre crescente sui lavoratori;

• necessità di riaprire un tavolo di II livello che affronti una serie di tematiche che permettano di migliorare le condizioni lavorative ed economiche dei lavoratori partendo da un PdR realmente raggiungibile ed esigibile e trovi elementi di nuova condivisione per turnistica, pianificazione ferie, smart working;

problema inquadramentale con lavoratori fermi al 3° livello da più di 10 anni

relazioni sindacali da rafforzare e alle quali dare quel giusto valore e riconoscimento a tutti i livelli, da quello territoriale a quello nazionale.

Le scriventi OO.SS. sono perfettamente consapevoli della delicatezza della fase che attraversa il settore dei call center in outsourcing e Comdata in particolare (e non potrebbe essere diversamente essendo l’azienda il maggior player del settore); ma con altrettanta franchezza ritengono indispensabile evitare che l’azienda commetta gli errori del passato. Da questa fase complicata se ne esce con l’aiuto di tutti. Mai come ora l’apporto delle lavoratrici e dei lavoratori di Comdata è indispensabile. Occorre quindi che il management aziendale riacquisti la consapevolezza che non si può gestire un lavoro “labour intensive”, dove il fattore lavoro è la parte fondamentale, senza ascoltare i bisogni e le richieste dei lavoratori.

Per troppo tempo Comdata ha ritenuto di poter “bastare a se stessa”, imponendo un modello rigido e tendenzialmente spersonalizzante. Bisogna reinvestire sull’accrescimento delle competenze, sulla formazione. L’uscita dalla crisi del settore, e quindi anche da quella di Comdata, non può essere perseguita attraverso derive “cottimistiche”. Questa azienda deve tornare ad essere leader dell’innovazione, solo così potrà agganciare nuove opportunità. Se invece vorrà perseguire la “via bassa alla competizione”, magari attribuendo al CCNL delle TLC la colpa di tutte le difficoltà, troverà questo Sindacato convintamente all’opposizione.

L’incontro si è, quindi, concluso con la comunicazione da parte dell’azienda che, nei prossimi giorni, effettuerà i passi opportuni presso il Ministero del Lavoro sull’utilizzo del FIS, in particolar modo sulla sua applicabilità anche in quei siti in cui ci sono lavoratori somministrati adibiti su commesse differenti, e con l’impegno ad aprire un tavolo, entro il mese di novembre, sul secondo livello aziendale.
Le Segreterie Nazionali e la delegazione sindacale tutta, nel rimarcare come la discussione degli argomenti portati al tavolo non sia più procrastinabile, si augurano che finalmente si possa intraprendere un percorso di relazioni sindacali virtuoso che sia in grado di dare ai lavoratori quelle risposte che da troppo tempo stanno aspettando.

Roma, 5 novembre 2021

Le Segreterie Nazionali
SLC CGIL FISTel CISL UILCOM UIL

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