Gantry 5

top 1

Gantry 5

top 2

tlc

La Rai sta attraversando uno dei periodi più complicati della propria esistenza. Una difficile situazione economica aggravata dal ritardo nei processi di digitalizzazione e, più in generale, un progressivo allontanamento dell’azienda dal comune sentire del Paese la espongono, come mai forse sino ad oggi, a seri rischi di tenuta. La Rai deve tornare ad essere vissuta, soprattutto fra le cittadine ed i cittadini, come un bene pubblico indispensabile alla coesione sociale, alla crescita culturale e personale. Deve tornare ad essere fattivamente “la più grande azienda culturale del Paese”.

In tale contesto, la Rai, in queste settimane ha dato seguito all’apertura delle procedure di elezione del componente del CDA eletto dalle lavoratrici e dai lavoratori. Un percorso anticipato dalla prematura scomparsa di Riccardo Laganà, alla cui memoria va tutta la nostra stima e rispetto.

Pur avendo in più occasioni espresso, ognuno a proprio modo, perplessità sulla riforma, rimangono le valutazioni sul componente votato dai lavoratori, continuando a pensare che questa figura oggi più che mai rischia di essere strumentalizzata dalla politica, che continua ad avere della Rai un’idea quasi proprietaria e spesso arrogante, siamo comunque consapevoli dell’importanza che questo appuntamento elettorale ha nell’intera vicenda aziendale.

Per queste ragioni pensiamo che prima di discutere sui nomi dei candidati occorra fare un ragionamento su una proposta di “lavoro” che contenga i requisiti minimi di un progetto che non si esaurisca con il voto del candidato o della candidata. Pensiamo che si debba costruire un rapporto che, per prima cosa, si riconosca:
• nei principi fondanti della nostra Carta costituzionale;
• nel valore dell’antifascismo;
• nella cultura dell’inclusione, intesa in tutte le sue sfaccettature;
• nel pluralismo.

Se è urgente riannodare i fili del rapporto fra tutta la società italiana e la Rai, occorre anche rimettere al centro il valore di questa azienda come elemento di promozione dei valori del lavoro, dei diritti e appunto del pluralismo.

In questo senso rimarchiamo come l’attuale stesura del nuovo “Contratto di Servizio”, sia stata l’ennesima occasione persa per aprire un dibattito ampio sull’azienda e sul ruolo che questa dovrà avere nel Paese. Un Paese che attraversa una crisi, nel bel mezzo della transizione digitale, i cui effetti porteranno inevitabili cambi di paradigma sotto molteplici aspetti.

Rimettere la Rai al centro vuol dire iniziare dal rinnovare il ruolo e le prospettive delle migliaia di donne e uomini che vi lavorano quotidianamente. Questo lo si fa rimettendo al centro le capacità e le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori, liberandoli dall’abbraccio mortale delle “compatibilità” della politica di giornata e rendendoli di nuovo liberi di pensare, immaginare e produrre informazione, cultura ed intrattenimento, non per compiacere il potente di turno, ma per realizzare i compiti che si addicono appunto alla “più grande azienda culturale del Paese”. Bisogna quindi ripartire da alcuni punti fermi:
• si deve valorizzare la grande ricchezza professionale interna, nel momento in cui le professionalità del settore vengono sottoposte a processi di automazione che rischiano di snaturare ancor di più l’idea stessa di servizio pubblico;
• occorre ridare un ruolo e delle prospettive ai Centri di produzione e alle Sedi regionali, unicità preziosa dell’azienda;
• si deve garantire la certezza delle risorse economiche e finanziarie, per mettere la Rai in condizione di poter avere un futuro di modernità e al passo con i tempi, in termini di investimenti e prodotto editoriale.

Per questi motivi pensiamo che la ricerca di un candidato non possa iniziare dalla fine, ossia dal nome, ma dal capire se su questi temi c’è modo di costruire un fronte, il più ampio possibile, che non esaurisca il proprio compito il giorno dell’elezione, ma che invece continui in modo trasparente, alla luce del sole e nel rispetto del ruolo di ciascuno. Un percorso che permetta a quanti più è possibile di riconoscervisi.

Chiunque verrà eletto avrà bisogno di competenze specifiche, ma anche di un rapporto costante con i vari stakeholders in azienda e nel Paese se vuole andare oltre il ruolo, pur rispettabile, della “testimonianza” ed esercitare fino in fondo un mandato che si proponga di incidere cambiamenti profondi.

Noi, per parte nostra, mettiamo a disposizione il nostro ruolo di rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici in questo che, a nostro parere, deve diventare l’inizio di un lavoro di confronto, di scambio di idee e priorità, ma anche di mobilitazione intorno a obiettivi condivisi.

Siamo consapevoli dell’esiguità del tempo che abbiamo davanti, ma confidiamo nelle tante energie che animano quotidianamente quest’azienda e delle forti aspettative nel ruolo strategico della Rai che nel Paese ancora pervadono migliaia di donne e uomini. Noi siamo pronti da subito.

Roma, 10 ottobre 2023

Le Segreterie Nazionali
Slc-Cgil, Fistel-Cisl

0
0
0
s2sdefault

TUTTE LE NOTIZIE

Tim. Incontro con AD Telecontact.

  1 Aprile 2021   tim tlc
TELECONTACT S.p.A. (gruppo TIM) - incontro con AD Si è svolto il 26 marzo u.s. l’incontro con i vertici aziendali di Telecontact: AD dott.ssa Laura Abbate, HR Dott. Cascino, relazioni industriali Dott. Volpicelli e le Organizzazioni Sindacali Confederali SLC Cgil, ...

Incontro OO.SS. - Vodafone.

  29 Marzo 2021   tlc vodafone
COMUNICATO VODAFONE E’ proseguito in data odierna il confronto fra l’azienda Vodafone e le segreterie Nazionali e territoriali di SLC CGIL e FISTEL CISL ed il Coordinamento nazionale delle RSU. L’incontro ha avuto per oggetto la richiesta aziendale di proseguire...

Vodafone dia un segnale di buon senso.

  25 Marzo 2021   tlc vodafone
COMUNICATO VODAFONE In questa fase di grande difficoltà legata alla chiusura delle scuole a causa della recrudescenza della crisi sanitaria, riteniamo che il solo ricorso al lavoro remotizzato non sia la soluzione al tema oggi centrale di coniugare i tempi di lavor...

Accordi Tim. La coerenza di un percorso.

  22 Marzo 2021   tim tlc telecom
C O M U N I C A T O TIM ACCORDI su ART. 4 FORNERO - SMONETIZZAZIONI – MOBILITA’ LEGGE 223/91 – QUOTA 100. La coerenza di un percorso iniziato nel 2019 In data 8 Marzo 2021, le Segreterie Nazionali SLC CGIL - FISTel CISL – UILCOM UIL congiuntamente con il Coordina...

Incontro annuale con Ennova.

  22 Marzo 2021   call center tlc
COMUNICATO ENNOVA Si è svolto ieri, 19 marzo, l’incontro annuale, per come previsto dall’art.1 lettera B del CCNL delle Telecomunicazioni recentemente rinnovato, tra le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil ed Ennova per discutere la situazione...

Sittel. Nuovo ritardo dei pagamenti.

  19 Marzo 2021   tlc
COMUNICATO SITTEL Continua il drammatico stillicidio mensile per i lavoratori della SITTEL. Ogni mese si assiste ad un susseguirsi di comunicazioni aziendali di rinvio su rinvio relativamente alle date di pagamento delle spettanze. Dopo una breve parentesi di pse...